ERIC TAILLET

ERIC TAILLET  (Baslieux Sous Chatillon – Vallée de la Marne)

     

IL PINOT MEUNIER ALL’ENNESIMA POTENZA

Sguardo sornione e sorridente, Eric Taillet è quasi certamente il più autorevole  portavoce del Pinot Meunier. Fervente sostenitore di questa varietà è il Presidente dell’associazione Meunier Institut, unione tra piccoli produttori della Vallée de la Marne fondata nel 2015 per meglio promuovere e spiegare caratteristiche e potenzialità del “terzo” (dopo pinot noir e chardonnay) vitigno dello Champagne. All’attivo della famiglia Taillet, vignaioli da quattro generazioni, poco meno di 6 ettari vitati nella valle di  Beval, zona settentrionale della Vallè de la Marne, di cui oltre 4 piantati a pinot meunier. Le 35.000 bottiglie all’anno rappresentano il meglio della vendemmia, la metà delle uve viene invece venduta alle grandi Maisons. Molto attento al lavoro di vigna (condotte in un regime prossimo al biologico), Eric si è accorto negli anni come le più vecchie parcelle di famiglia (alcune datate 1950) avessero caratteristiche uniche e spesso  “irripetibili”. Nascono da questa intuizione una serie di etichette, messe a fuoco vendemmia dopo vendemmia, tese a valorizzare differenti “Terroirs” (suolo, esposizione, microclima), tutti di particolare vocazione. Unico denominatore comune il Pinot Meuneir, divenuto chiave di lettura per degli Champagne fortemente “territoriali”; un fattore spesso trascurato dalle grandi Maison intente ad imporre il proprio “Marchio” ancor prima che l’identità e la provenienza delle uve lavorate.

LO STILE TAILLET   (Agricoltura Sostenibile in Conversione Bio) Bansionensi, Bois de Binson, Le Grand Marais sono tre diverse letture del pinot meunier (in purezza le prime due etichette, con un modesto saldo di chardonnay, il 10%, la terza). Le accumuna una mano tecnica estremamente precisa, quasi maniacale nella pulizia di cantina. Un apporto “intelligente” del legno in vinificazione, con sosta sulle fecce fini, avvalora il “sapore” dei diversi Terroirs. Ultimo, ma non ultimo, un dosaggio molto leggero alla sboccatura; perché “zittire” con lo zucchero la voce di una vigna?

 LE NOSTRE SCELTE

BLANC DE MEUNIER EXLUSIV’T (brut – extra brut)  100% uve pinot meunier vinificate in bianco, provenienti dalle vigne di Baslieux. La cuvée di base è composta per il 70% dal vino dell’annata a cui è aggiunto il 30% di Vin de Reserve elaborato secondo il metodo Solera (un mix di cinque annate precedenti). Fermentazione malolattica non svolta,  sosta sui lieviti di oltre 28 mesi, dosaggio alla sboccatura di soli 4,5 gr/l per la versione Brut, 1 gr/l per la versione Extra Brut.

Il commento: Le caratteristiche del pinot meunier esaltate da una viticoltura sostenibile che strizza l’occhio al biologico; inerbimento dei filari, niente trattamenti chimici ma solo organici certificati. Uno Champagne di rotondità e piacevolezza, con note di frutto bianco maturo (susina gialla, agrumi canditi) ma senza eccessi di dolcezza, specie per l’Extra Brut. Da bere senza moderazione.

BLANC DE MEUNIER BANSIONENSI EXTRA BRUT  realizzato con il 100% di uve pinot meunier vinificate in bianco, provenenti da una vigna nel comune di Baslieux (da qui il nome in latino: Bansionensi). Cuvée di base realizzata con vino delle vendemmie 2014 e 2015 con piccolo saldo di Vin de Reserve targato 2004. Fermentazione malolattica non svolta, sosta di 48 mesi sui lieviti, dosaggio di soli 1,5 gr/l alla sboccatura.

Il commento: Uno Champagne che sfrutta la variabilità del suolo di una parcella avente due diverse conformazioni; una porzione con argille accanto ad una di puro calcare. Bocca e naso ripercorrono le caratteristiche del terreno, con note dolci di frutti tropicali contrastate da sentori agrumati. Corpo di rilievo bilanciato da una tonificante acidità; bollicine di grande finezza.

LE BOIS DE BINSON EXTRA BRUT      Mono-cépage, per dirla alla francese, con il 100% di pinot meunier a comporre la cuvée di base di questo Champagne, frutto del blend di due annate, 2014 e 2015. Una singola parcella (da cui il nome) piantata nel lontano 1956. Vinificazione con torchi tradizionali, affinamento delle basi in legno sulle fecce fini con frequenti batonage. Malolattica non svolta,  maturazione sui lieviti per oltre 40 mesi.  Dosaggio di solo 1 gr/l. a mezzo di zucchero disciolto in un Vin de Reserve targato 2004.

Il commento: La parcella di vigna (un lieu dit, il Bois de Binson, rinomato per la qualità del pinot meunier) più vecchia di tutta l’azienda, piantata dal padre di Eric. Uno Champagne che sorprende per la complessità, l’ampiezza, la profondità della beva, inusuali ed inaspettate per un pinot meunier in purezza. Una bollicina, peraltro finissima, da “tutto pasto”; perfetta su qualsiasi pietanza “nobile” a base di crostacei e carni bianche, e pure con i formaggi, specie se caprini di media stagionatura.

SUR LE GRAND MARAIS BRUT NATURE  Una cuvée composta in prevalenza da pinot meunier, 90%, con un piccolo saldo, 10%, di chardonnay, frutto di due annate, 2014 e 2015. Le due uve sono raccolte simultaneamente, segue una pressatura molto soffice con torchi tradizionali in legno. Malolattica non svolta,  maturazione sui lieviti per circa 48 mesi prima della sboccatura. Nessun dosaggio zuccherino (pas dosé), la ricolmatura avviene con Vin de Reserve dell’annata 2004.

Il commento: Due piccole parcelle di vigna, contigue, ripiantate nel 1986 a seguito della gelata del 1985 con suolo composto da argille e da marne. La vendemmia avviene a maturazione del pinot meunier, quando allo chardonnay in genere manca ancora “qualche giorno” (per preservare quel tocco di acidità che al pinot meunier non guasta). Uno Champagne pieno e ricco, con note di frutto bianco maturo ma integro e “croccante”.