CLAUDE BARTOL

CLAUDE BARTOL

UN PIZZICO D’ITALIA NEL CUORE DELLO CHAMPAGNE

A chi non piacerebbe realizzzare un “suo” Champagne!?  Selezionarne le uve, magari puntando su vecchie vigne dei più prestigiosi Grand Cru, deciderne la cuvée, l’epoca di sboccatura e non ultimo il dosaggio, giocando come dei bambini a fare gli Chef De Cave. Il nostro sogno è diventato realtà quando abbiamo deciso di mettere su un “nostro” marchio di Champagne. Nasce così lo Champagne Claude Bartol (registrato e depositato al Comité Champagne – MA-4417) con l’idea di selezionare ed elaborare bollicine in terra francese, aiutati dal palato e dalla competenza di amici e colleghi giornalisti di settore.

CLAUDE BARTOL (gioco fonetico dei nostri nomi) è il marchio utilizzato ogni qual volta ci capita (non raramentre) di trovare piccole produzioni di alto valore, da “interpretare” con quel gusto tutto italiano per uno Champagne poco dosato, di spiccata sapidità e decisa tensione.

CLAUDE BARTOL a Le Mesnil-Sur-Oger

A Mesnil ci siamo imbattuti in una giovane enologa, Aurélie, appena giunta in cabina di regia dell’azienda di famiglia, i Bliard-Moriset. I Bliard-Moriset sono Récoltant-Manipulant e membri dei Vignerons Indépendants. Dispongono di 4 ettari su Mesnil, per una produzione annua di poco più di 10mila bottiglie; il cuore della vendemmia al netto della vendita di uve a prestigiose Maisons del comune. Poi arriviamo noi, folgorati dalla bellezza dei vigneti e dal valore dei vini in cantina, convinti (con un pizzico d’incoscienza) di poter interpretare al meglio lo Chardonnay di Mesnil secondo il gusto italiano più attuale. Le loro vigne (AGRICOLTURA SOSTENIBILE) hanno un timbro inconfondibile. La terra è gesso allo stato puro, profondo metri e metri, che infonde nello chardonnay, assoluto protagonista del comune, sensazioni minerali di gran fascino. Meno opulenti di Cramant, i mosti di Mesnil puntano sull’eleganza e su una finezza che spesso sottintende grande bevibilità. Abbiamo volutamente abbassato i dosaggi, perché ci sembrava logico non “contaminare” con lo zucchero la voce del Terroir di Mesnil. Tesi e vibranti, i “nostri” Champagne si bevono d’un fiato, non senza lasciare un’ampia scia sapida sul finale di bocca. Come piacciono a noi italiani.

CLAUDE BARTOL a Bouzy/Ambonnay

Prendete due piccole parcelle (AGRICOLTURA SOSTENIBILE, IN CONVERSIONE BIO) su due mitici Grand Cru quali Bouzy (sul fianco est) e Louvois (su quello ovest), piantati a pinot nero e chardonnay ed aggiungeteci una sapiente conduzione agronomica, di precisa impronta biologica. Otterrete il mix perfetto per uno Champagne capace di coniugare le doti dei due Comuni di provenienza: l’opulenza con una spina dorsale acido/sapida di assoluto rilievo. Da sempre di proprietà dei  Barbier –  Louvet,  le due parcelle (una tiratura di sole 500 bottiglie) vantano ceppi vecchi di 50 anni. David, vignaiolo attento e scrupoloso, è solito vinificarne separatamente le uve, viste le accentuate doti di concentrazione e freschezza.

CLAUDE BARTOL a Vandieres

Cosa insegnare ad un giovane enologo capace di dare una svolta ai vini di famiglia con una serie di etichette di altissimo livello? Niente. A Geoffrey Delouvin abbiamo solo fornito “l’alibi” per poter intervenire su una piccola parcella di Pinot Meunier (AGRICOLTURA SOSTENIBILE, IN CONVERSIONE BIO)  destinata allo Champagne del padre per diminuirne il dosaggio (da brut decisamente dosato ad extra brut con pochi grammi/litro) ed allungarne la sosta sui lieviti (a 45 mesi). Una vigna nel cuore di Vandieres, comune tra i più celebrati della Vallée de la Marne, da sempre consacrato al Pinot Meunier. Viti sagge con oltre mezzo secolo nelle proprie radici che affondano nelle terre marno-argillose miste a gesso delle colline sopra il paese.
Geoffrey, da qualche anno di fianco al padre nella gestione della Maison, si è subito ritagliato un suo spazio con una serie di etichette a tiratura limitata (Sauvage, Fauve, Semper Fidelis) a sua firma. Con la Cuvée George l’occasione per guadagnare ulteriore credito in azienda.

CLAUDE BARTOL a Ambonnay

Quando hai la fortuna di pescare in cantina una piccola partita di Vin Clair frutto di una vigna quasi centenaria che giace sulla celebrata collina sopra Ambonnay, Grand Cru che non necessita di presentazioni, diventa tutto più facile. La famiglia Soutiran (AGRICOLTURA SOSTENIBILE) un po’ gelosa della loro creatura quasi non voleva disfarsene ma il numero esiguo di bottiglie (poco più di 600) gli ha convinti che destinarla alla nostra nuova Cuvée Jeanne a marchio Claude Bartol era forse la scelta migliore per garantirne l’integrità. Un Pinot Noir in purezza, pochi  vecchi filari di magica esposizione e perfetta ventilazione, un’annata di base (la 2016) con la maturazione delle uve precisa e non affrettata; sono questi gli ingredienti per una manciata di bottiglie di forte impatto gustativo. Per stemperare solo minimamente il carattere austero e deciso della cuvée abbiamo scelto un Vin de Reserve di vecchia annata ed un dosaggio pur molto “leggero” ma che rendesse più docile una beva altrimenti decisamente maschia ed indomita. Occhio attento sul finale sapido ed interminabile.

LE NOSTRE PROPOSTE

CUVEE ISABELLE BRUT GRAND CRU BLANC DE BLANCS   100% uve chardonnay dalle vigne di proprietà a Le Mesnil-sur-Oger. Cuvée di base con l’80% di vino dell’annata e saldo (il 20%) di Vin de Reserve frutto della vendemmia precedente. Fermentazione in acciaio per l’elaborazione delle basi spumante con malolattica integralmente svolta. Sosta sui lieviti per circa 40 mesi e dosaggio finale alla sboccatura volutamente basso: 6 gr./litro (sulla carta un extra-brut) con “liqueur” preparata all’antica (zucchero e vino). Una bollicina estremamente fine e delicata preannuncia un naso con spiccate note di gesso e agrumi. Il palato è anch’esso delicato, con ingresso misurato e garbato, in progressione nel suo allungo finale, saporito e di ottimo equilibrio. Lo abbiamo pensato per un crudo di pesce, ma si presta anche come bicchiere “fuori orario”, rinfrescante e dissetante.

CUVEE VIRGINIE EXTRA BRUT GRAND CRU BLANC DE BLANCS   Di base ha le caratteristiche della versione Brut (100% chardonnay di Le Mesnil con 80% di vino dell’annata e 20% di Vin de Reserve). Ha però una sosta sui lieviti più lunga (circa 48 mesi) ed è privo di aggiunta di zucchero alla sboccatura. Anch’esso è stato vinificato in acciaio ed ha la  malolattica svolta. Uno Champagne in “edizione limitata” non essendo facile trovare e lavorare (le grandi Maisons ne sanno qualcosa) Vin Clair di perfetto equilibrio, senza ausilio della “liqueur” alla sboccatura. Nervoso e teso, il nostro Extra Brut (di fatto un Nature) piacerà a chi subisce il fascino delle bollicine acide e taglienti.

CUVEE SAMUEL EXTRA BRUT GRAND CRU  Un blend classico, che sposa alla potenza del pinot noir l’eleganza dello chardonnay. Il timbro del pinot noir è quello tipico di uno dei Comuni “più caldi” della Montagne de Reims, Bouzy , avvalorato da un’esposizione sud-est in piena collina. Lo chardonnay di Louvois allenta la presa, distendendo la beva, altrimenti sin troppo “maschia”, e rilasciando un’ampia scia sapida sul finale di bocca. L’età delle due vigne, condotte in regime biologico, una maniacale selezione delle uve ed una vinificazione di estrema pulizia  fanno  tutto il resto.  Pinot nero (60%) e chardonnay (40%), di solo mosto fiore,  con il 30% di Vins de Réserve ad accompagnare il 70% del vino dall’annata. Vinificazione in acciaio, malolattica svolta, sosta sui lieviti di circa 40 mesi. Alla sboccatura abbiamo aggiunto una “liqueur maison” preparata all’antica (zucchero e Vin de Reserve) per un dosaggio attorno ai 5 gr/litro circa.

CUVEE GEORGE EXTRA BRUT BLANC DE MEUNIER   Pinot Meunier in purezza, selezionato e scelto tra le parcelle di miglior esposizione e di maggior anzianità. Seguito passo passo nel suo percorso ante-sboccatura, la cuvée (una Solera costituita da circa 25 vendemmie diverse, dal 1992 al 2017) punta decisa sulla freschezza in virtù di una malolattica non svolta ed un basso dosaggio di soli 4 gr./l. Il dosaggio e l’epoca di sboccatura sono il frutto delle nostre personali scelte dopo una serie di prove ripetute per epoca di assaggio e diversa quantità di zucchero. Perché negli Champagne Claude Bartol niente è lasciato al caso.

CUVEE JEANNE EXTRA BRUT BLANC DE NOIRS GRAND CRU    Pinot Nero in purezza, da un’unica parcella sulla collina sopra il villaggio di Ambonnay. La cuvée (blend dell’annata 2016 con un 20% di Vin de Reserve mix di vecchie annate tra cui la 2008) ha carattere deciso e spalla larga. Il dosaggio e l’epoca di sboccatura sono il frutto delle nostre personali scelte dopo una serie di prove ripetute per epoca di assaggio e diversa quantità di zucchero: 48 mesi sui lieviti e 5 gr/l di zucchero di canna (Extra Brut). Nel solco dell’idea che negli Champagne Claude Bartol niente viene lasciato al caso.