LOUISE BRISON

LOUISE BRISON (Noe Les Mallets – Cote des Bar/Aube)

     

GUARDANDO A SUD – LE VIGNE DELLA CÔTE DES BAR

La Cote des Bar; un universo di vigne appendice della zona classica dello Champagne. Qui giacciono un quarto dei quasi 35mila ettari vitati della denominazione di cui il vasto areale sud, molto più vicino a Chablis che a Reims, è da decenni (sin dal 1927) parte integrante ed essenziale. Un clima ed un suolo profondamente diversi da quelli di Epernay e dintorni; continentale il primo (con primavere rigide ed estati roventi), composto in prevalenza di argille calcaree (il celebre Kimmeridge) il secondo. Una zona in grande fermento; un tempo quasi esclusivamente votata alla vendita di uva ai Negotians, oggi il laboratorio per la sperimentazione delle  filosofie più attuali di produzione ad iniziare dal BIO. A tener  le redini del marchio Brison è oggi Delphine Brulez, enologa e  intraprendente “Donna dello Champagne”. Sulle orme del padre Francis, Delphine, preserva i cardini della tradizione di  famiglia, resi solamente più precisi in ogni fase di lavoro.  Primo step, il rispetto della terra, con una conversione al biologico oramai completata e presto in evidenza  sulle bottiglie. Secondo passo, una vinificazione “volutamente tradizionale” con un torchio verticale  gestito con millimetrica precisione. Terzo passaggio, la lavorazione in fusti di legno di varie dimensioni  di tutte le basi. Ultima fase; la ricerca dell’essenza di ogni vendemmia, attraverso la proposta di soli Champagne Millesimati. L’ultima sfida decisiva per degli Champagne di assoluto carattere.

LO STILE LOUISE BRISON (Agricoltura Biologica) Delphine oltre che una tecnica esperta è produttrice di grande apertura mentale; non a caso è una delle sette fondatrici delle Fa’Bulleuses (di cui fa parte anche Sophie Milesi di Guy Mea), gruppo di produttrici che vuole sottolineare il “genio femminile” nel mondo dello Champagne. Le sue cuvèe, tutte millesimate, traggono spunto dall’annata e narrano, mai eguali a se stesse, la storia di una vendemmia; ancora meglio, come dice Delphine, raccontano di una sfida fatta di grappoli d’uva perfetti da portare a casa quali dei trofei.

 LE NOSTRE SCELTE

A L’AUBE EXTRA BRUT 2016  Bollicine decisamente Gourmand, di ottima polpa, molto ben gestita nell’apporto del legno che non “sopravanza” la pienezza del Pinot e l’eleganza dello Chardonnay. Preciso e pulitoBlend paritetico di pinot noir e chardonnay.  Lavorazione delle basi in legno (barrique non nuove di vari passaggi), malolattica non svolta a preservarne l’acidità. Sosta sui lieviti di oltre 60 mesi, dosaggio finale di soli 2 gr/l.

Il commento:   Bollicine decisamente Gourmand, di ottima polpa, molto ben gestita nell’apporto del legno che non “sopravanza” la pienezza del Pinot e l’eleganza dello Chardonnay. Preciso e pulito, è uno Champagne di grande longevità e grande “verve”.

TENDRESSE BLANC DE BLANCS 2012 BRUT NATURE    Chardonnay in purezza, lavorato in legno (barrique di vari passaggi) con sosta sulle fecce fini per 6 mesi, malolattica svolta solo parzialmente per preservarne l’acidità e la freschezza. La sosta sui lieviti è molto lunga, oltre 7 anni di maturazione prima della sboccatura. Non vi è alcun dosaggio (0 gr/l); di fatto un Nature come dichiarato in etichetta.

Il commento: uno Champagne che a dispetto della lunga sosta sui lieviti è di sorprendente freschezza e vitalità; merito di un’annata (la 2012) che ha donato alle uve un patrimonio di acidità di grande livello. Ancora una volta l’affinamento in legno della cuvèe si avverte ma è oggi perfettamente digerito.

ROSE’ DE SAIGNEE 2015 NATURE  Un pinot noir in purezza vinificato sulle bucce con una macerazione a freddo (saignée) di circa 12 ore. Lavorazione delle basi in legno (barrique non nuove di vari passaggi) con sosta sulle fecce fini per 6 mesi, malolattica svolta solo parzialmente a preservarne l’acidità. Sosta sui lieviti di oltre 72 mesi, senza dosaggio finale.

Il commento: uno Champagne Rosè tutta’altro che banale, dedicato a chi cerca una bollicina dal carattere deciso, ricca e maschia; quasi un vino rosato con le bollicine. L’assenza di dosaggio aumenta la percezione sapida e per certi versi quasi tannica della bocca.

PINOT NOIR COTE DES BAR 2014     Pinot Noir in purezza Lavorazione delle basi in legno (barrique nuove e vecchie), malolattica non svolta. Sosta sui lieviti di oltre 90 mesi, non dosato.

Il commento: Un piccolo miracolo in un’annata che punta sulla finezza ancor più che sulla potenza. Un Pinot Noir in purezza lavorato in legno piccolo di ottima verve acida in virtù dell’annata e della mancata fermentazione malolattica. L’assenza di dosaggio ne rafforza la verticalità.