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Champagne non “a caso” – I motivi di una scelta

Scriviamolo a chiare lettere: non tutto quello che si chiama Champagne è buono. Tutt’altro. Districarsi tra gli oltre 33.500 ettari di vigneto iscritti alla Aoc (la nostra Doc per intendersi), i 300 milioni di bottiglie a denominazione prodotti annualmente e le circa 5000 cantine che lo elaborano è spesso difficile.

La nostra selezione non nasce “a caso”; è il frutto di una ventennale presenza sul territorio con visite, degustazioni, comparazioni e recensioni critiche sulla stampa di settore.

Per questo motivo ci siamo dotati di un decalogo che renda chiare e leggibili le nostre scelte:

  • Solo Champagne, e nient’altro, all’interno del nostro catalogo
  • Solo Récoltant-Manipulant ovvero solo chi cura per intero la filiera del proprio Champagne, dalla vigna alla elaborazione delle basi, dalla presa di spuma alla sboccatura finale
  • Solo piccoli Vignerons  ovvero produttori con pochi ettari all’attivo gestiti in prima persona con grande cura, competenza ed attenzione
  • In larga parte produttori Bio, in conversione al Bio e/o in “Agriculture Raisonnée” (“agricoltura sostenibile” secondo i dettami della legge francese) attenti e rispettosi della loro terra, lavorata senza uso di agenti chimici, e con basso uso di solforosa in cantina
  • Solo zone Grand Cru, Premier Cru o di comprovata eccellenza, ovvero quelle terre ristrette ove nei secoli è stata universalmente riconosciuta la massima qualità delle uve di Champagne
  • Solo prezzi molto ragionevoli e sensati  a dimostrazione che lo Champagne è un lusso molto più democratico di quanto si pensi

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